Il parto è per la donna l’esperienza che più l’avvicina al divino, il corpo si
trasforma in strumento della creazione, le capacità ottenute nel
momento del parto sembrano soprannaturali.
Quando sono rimasta incinta ero convita di affrontare un parto in
ospedale, seguita dalla mia ginecologa.
Invece per una serie di sincronicità, l’universo ha portato sul mio percorso
questa meravigliosa donna che è Kalipso, un’anima antica, che è stata in
grado di starmi accanto e di sostenermi dal terzo mese in poi
(ho lasciato la mia ginecologa affidandomi completamente alle sue cure)
Fino ad allora non avevo mai neanche immaginato di poter partorire in
casa.
Il terzo mese di gestazione è coinciso con l’inizio della pandemia e mi
sono ritrovata bloccata fuori Roma, lontana da casa.
Se non avessi incontrato Kalipso probabilmente sarai stata vittima
dell’ansia e della paranoia, invece lei con telefonate e incontri on-line mi
ha guidata e accompagnata , con un corso pre-parto completo,
dall’esercizio fisico alle lezioni teoriche.
Al settimo mese finalmente ci siamo viste e per la prima volta Kali ha
fatto amicizia con la mia pancia.
L’ha coccolata con l’arvigo, aiutando la mia bimba a posizionarsi , ha
insegnato a mio marito il rebozo per alleviare il peso delle pancia e delle
contrazioni.
Ricordo quando abbiamo iniziato a progettare il parto. Ha portato in casa
la palla , la piscina, la sedia tutto era pronto . Una playlist fatta da mio
marito, le luci basse e dei profumi di essenze.
Tutto pronto per accogliere la nostra piccola Kali Luna.
Quando è arrivato il giorno dei prodromi è venuta a visitarmi nella notte
e qualche ora dopo era di nuovo a casa.
Insieme abbiamo vocalizzato le contrazioni, mi suggeriva le posizioni
migliori per far posizionare la bimba, mi ha imboccata con datteri e miele
quando il dolore mi aveva mandato in uno stato di trance, un vero e
proprio stato di coscienza modificata in cui lei e Alessandra, l’altra
ostetrica, erano diventate guide e luci nel passaggio più importante che
una donna possa vivere.
In quel momento di intenso e inspiegabile dolore il conforto di uno
sguardo, la condivisione di un potere femminile che si rinnova di generazione in generazione, e un legame invisibile di donne, hanno fatto la differenza.
È solo da qualche giorno che ripenso al mio parto e alla nascita di Kali
Luna con pensieri diversi. Ricordo che appena è nata le ostetriche mi
hanno chiesto : ”come stai?”
Io risposi:“ sono traumatizzata” non potevo credere a quello che avevo
appena vissuto.
Quando partorisci ti spingi ai confini della vita per accogliere la nuova
anima che l’universo ti ha donato.
Io penso che ogni donna può almeno provare a sentirsi nella condizione
di poter affrontare tutto questo, con la massima fiducia verso il proprio
corpo. Siamo figli di un’era che ha medicalizzato il parto, privando noi
donne dell’atavico potere che si ha nel momento del parto naturale.
Le donne che hanno una gravidanza serena senza nessuna complicazione,
secondo me possono accarezzare questa idea e vivere questo passaggio
con tutto il proprio potenziale.
Voglio dire, nasciamo da sempre, la donna sa partorire, il cervello sa
quanti ormoni secernere , la presenza fisica e mentale è stata
fondamentale per non avere nessuna lacerazione al perineo.
Per questo ad oggi quando ripenso al parto non ricordo più il trauma, ma
l’esperienza più incredibile della mia vita .
Kalipso ha risvegliato il mio potere femminino con l’amore puro e
incondizionato di chi ama il proprio mestiere. Partorire in casa mi ha
permesso di vivere l’esperienza nel rispetto dei mie tempi e di quelli di
mia figlia, ricordo un momento in piscina in cui sentivo che il tempo era
fermo, nel tentativo di cavalcare le contrazioni in una sinusoide di dolore
e trance, non capivo più niente, mi dicevano: ”chiamala, dille che sei
pronta ad accoglierla e che la stai aspettando”.
Patrizia: la nascita a casa di Kali Luna, un’esperienza vicina al divino


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